DECENNI DI CLASSE POLITICA CHE NON SA DI AGRICOLTURA E TURISMO: ECCO I RISULTATI!
All’Agri e Tour di Arezzo, convegno di Agriturist (Confagricoltura) su “Cementificazione e uso del suolo”.
Le prime pagine dei mezzi di informazione danno grande risalto al dilagante saccheggio di denaro pubblico per gli interessi personali di alcuni esponenti politici. Ma c’è anche un altro problema di cui si parla a voce troppo bassa: la sostanziale impreparazione della classe politica nel disegnare il futuro dell’Italia su due versanti strategici fondamentali per l’economia del nostro Paese: l’agricoltura e il turismo.
Due settori accomunati dall’assenza di “poteri forti”, dalla articolazione in tante piccole e medie imprese, per lo più familiari, che continuano ad avere fiducia nel proprio lavoro, emarginate dallo scenario economico solo perché frammentate e quindi incapaci di fare lobby “prepotente”.
Partendo da queste nette considerazioni, Agriturist (Confagricoltura) annuncia un suo convegno su “Cementificazione e uso del suolo”, in programma venerdì ad Arezzo nell’ambito della 11a edizione della fiera “Agri e Tour”.
C’è voluto un burocrate prestato temporaneamente alla politica, il ministro Mario Catania, già direttore generale del Ministero delle politiche agricole, per suonare il campanello d’allarme sulla enorme disinvoltura con cui si sono regalati milioni di ettari del suolo nazionale agli interessi dell’edilizia, dell’industria e del commercio.
Si è cavalcato – prosegue Agriturist – un “non progetto” di sviluppo, disponibile solo a soddisfare interessi di breve periodo, distruggendo irrimediabilmente risorse “rinnovabili” come quelle agricole e turistiche dei territori. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: debiti enormi, aziende che chiudono, paesaggi deturpati, turismo in regresso, autosufficienza alimentare sempre più distante.
La classe politica cerca di portare a casa risultati improvvisati per assicurarsi un contingente consenso elettorale. Così si affonda, come dimostra oggi il dilagare della crisi, della protesta popolare, della sfiducia verso i partiti. L’Italia è un paese di limitata estensione territoriale, intensamente popolato, con poche materie prime, tanta bellezza e una grande creatività e capacità di lavoro. La politica, che avrebbe dovuto indirizzarne saggiamente lo sviluppo, ha fallito completamente. Siamo sepolti dai debiti e incapaci di trovare una strada per far tornare a crescere l’economia senza fare nuovi debiti.
Ora si tratta – conclude Agriturist – di rimboccarsi le maniche e salvare il salvabile prima che sia troppo tardi: aiutando le imprese dell’agricoltura e del turismo a recuperare fiducia, restituendo sicurezza al territorio martoriato da frane e alluvioni, restaurando e gestendo con la dovuta professionalità il patrimonio paesaggistico, culturale e naturale, impedendo che il cemento cancelli altre migliaia di ettari di suolo destinato all’agricoltura. E dobbiamo, soprattutto, ritrovare la volontà di studiare, conoscere, essere preparati, coltivare professionalità elevate, indipendenti dalle sirene della speculazione e dell’improvvisazione, che suonano sempre più forti a danno dell’economia reale, quella che costruisce il futuro, nostro e dei nostri figli.
L’appuntamento con Agriturist è ad Arezzo, venerdì 12 ottobre, ore 17.00, Sala B: “Cementificazione e uso del suolo”.
9 ottobre 2012
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